FAQs
In questa pagina lo Staff di Sorridiamo sarà felice di rispondere alle domande che i nostri pazienti ci riprongono frequentemente, cosi da cercare di scogliere ogni dubbio.
Q: Cos'è la malattia parodontale o piorrea?
A: Un tempo conosciuta con il nome di Piorrea, la malattia parodontale rappresenta oggi una delle cause più importanti della perdita dei denti. Essa consiste in un’infezione batterica cronica che danneggia le gengive, il legamento ed il supporto osseo. Può colpire in forme diverse ogni fascia di età, la forma più frequente colpisce nell’età compresa tra i 35 ed i 60 anni. Molti fattori come l’igiene orale, la genetica, lo stress, le malattie sistemiche, i farmaci e il fumo possono contribuire allo sviluppo della sua malattia e possono influenzare l’efficacia del trattamento e la recrudescenza della stessa. La parodontopatia è una malattia cronica e come tale non può essere eliminata in modo definitivo ma, può e deve essere curata.
Q: Quanto durano gli impianti?
A: Studi di oltre 20 anni, effettuati in Svezia e negli Stati Uniti, hanno dimostrato che gli impianti sono una terapia di grande affidabilità avendo un successo compreso tra l’85 ed il 95%. Anche se in numero limitato, esistono però dei fallimenti. Il fallimento avviene in una piccola percentuale di casi che varia a seconda della sede anatomica e del paziente:
i fallimenti precoci sono rappresentati da una infezione precoce del sito implantare, la presenza di condizioni anatomiche sfavorevoli (scarsa qualità e quantità di osso), malattie sistemiche ( es.Diabete non controllato) e alcune abitudini del paziente come il fumo di sigaretta, il consumo di alcool o di droghe.
I fallimenti tardivi possono essere causati da sovraccarico occlusale (ovvero contatti traumatici fra le due arcate dentarie, bruxismo o serramento), sviluppo di infezioni croniche simili alla parodontopatia dette peri-implantiti, inadeguato mantenimento igienico da parte del paziente e condizioni anatomiche sfavorevoli come scarsa qualità delle ossa alveolari.
Q: Qual è il momento giusto per iniziare un trattamento ortodontico nel bambino?
A:Dipende dalla gravità del problema.
Si tende a trattare precocemente, verso i 4/5 anni di età, le malocclusioni in cui è presente un difetto scheletrico che può aggravarsi con la crescita come ad esempio il morso crociato che causa una deviazione della mandibola o una 3ª classe (il mento prominente). Gli interventi precoci sulla forma e posizione delle ossa mascellari consentono una crescita più armonica del complesso craniofacciale.
Q: È vero dunque che esiste la possibilità di fare l’ortodonzia senza gli apparecchi metallici tradizionali?
A:Si, è vero. È una tecnica che prevede l’impiego di mascherine trasparenti sequenziali ( p.e. Invisalign, Nuvola, Spark) che vengono applicate sui denti risultando invisibili
Q: Lo sbiancamento fa male ai denti?
A: Lo sbiancamento dentale al di là delle comuni credenze non provoca alcun danno ai denti naturali. Il principio attivo attraversa la tessitura dello smalto andando a decolorare la dentina sottostante. Unico effetto collaterale che può verificarsi è un aumento della sensibilità al caldo e al freddo solo durante il trattamento. Questo fenomeno sparisce completamente dopo due, massimo tre, giorni dal termine del trattamento.
Q: Quando sono indicate le faccette estetiche?
A: Le faccette sono rappresentate da un sottile strato di ceramica che viene cementato sulla superficie vestibolare (quella visibile da chi ci guarda) del dente naturale. Le faccette dentali in ceramica, rappresentano senza dubbio la migliore soluzione estetica per i denti anteriori.
Le indicazioni più frequenti sono:
- Spazi tra i denti (diastemi)
- Denti rotti o scheggiati
- Otturazioni sgradevoli a vedersi
- Denti permanentemente macchiati che non possono essere sbiancati
- Denti storti o con una forma poco gradevole
- Denti molto abrasi e consumati
Q: Che differenza sussiste tra una faccetta dentale e una corona o capsula?
A: La realizzazione di una faccetta comporta solo una minima preparazione dentale o addirittura nessuna preparazione.
Una corona completa comporta una limatura del dente molto più aggressiva. Il dente si dice che viene trasformato in un “moncone”.
Q: Bisogna sostituire le otturazioni in amalgama d'argento?
A: Sostituire con otturazioni bianche le vecchie otturazioni in amalgama non è solo un vezzo estetico, ma anche un atto di salute verso noi stessi e il nostro corpo. Considerando come l’orientamento comune stia andando verso l’uso di materiali atossici e biocompatibili l’amalgama d’argento contenendo mercurio secondo alcune correnti di pensiero dovrebbe essere bandito.
Capita inoltre spesso di vedere fratturati o incrinati denti su cui era stata posizionata una grossa otturazione in amalgama. I materiali compositi, perché grazie al loro potere adesivo rinforzano le pareti dentali residue e impediscono la genesi di crinature dello smalto e della dentina.
Il potere adesivo offre anche il vantaggio di ridurre l’aggressività del trattamento. Non essendo necessarie ritenzioni accessorie per stabilizzare l’otturazione, verrà eliminata solo la parte ammalata della carie e non verrà intaccato il tessuto sano.