Sapevi che i trigger point, cioè dei piccoli noduli localizzati all’interno dei muscoli, possono riferire dolore a distanza ed essere causa di mal di testa e mal di denti?
Il dolore muscolare può essere avere una serie di cause, traumi, posture sbagliate, malattie sistemiche etc. Spesso però può dipendere dalla presenza di noduli delle dimensioni molto piccole che, se stimolati, provocano dolore in altre zone mimando a volte le condizioni di altre patologie: cefalea, mal d’orecchio, dolore dentale, dolore lombare, gomito del tennista etc.
Cosa si può fare quindi per risolvere questo problema che può causare dolore intenso?
Si può fare una diagnosi, avvalendosi di elettromiografia di superficie (TEETHAN) e della palpazione dei muscoli per determinare quali trigger point siano attivi e decidere poi un percorso di trattamento per questi muscoli dolenti. Nello specifico, eliminare i trigger point e fare una terapia occlusale (bite, ortodonzia etc) che sia di mantenimento per una situazione muscolare corretta e funzionale.
I trigger point possono essere causa di cefalea?
E a chi mi devo rivolgere per fare una diagnosi corretta della mia situazione muscolare?
I muscoli possono essere considerati come gli ufficiali di un esercito di soldati che porta le informazioni al cervello. I denti invece come dei soldati semplici, che veicolano informazioni alla corteccia prevalentemente tramite i muscoli.
E’ importante quindi stabilire quale sia la situazione del dolore mio-fasciale per stabilire un percorso e le priorità del trattamento.
La presenza di trigger point attivi, per esempio, nei muscoli del collo (sternocleidomastoideo), possono causare cefalea, collo rigido, vertigini ed addirittura tosse e mal di gola. Le cause possono essere tante, ansia, stress, cuscino sbagliato, postura di lavoro sbagliato, posizione del capo in avanti per guardare il cellulare.
Sarà in questo caso compito del dentista fare una diagnosi corretta con esami manuali e strumentali ed indicare il percorso terapeutico più corretto in ogni situazione di dolore muscolare, inserendo nel percorso eventualmente altre figure, come il fisioterapista, l’osteopata, il logopedista, per cercare di risolvere il problema e mantenere lo stato di salute stabile nel tempo.
Come si possono “disinnescare” questi trigger point?
E’ possibile trattare questi nodulini dolenti con tecniche poco aggressive, quali piccole punture localizzate con o senza anestetico e con la tecnica del freddo e strech (ad esempio usando macchinari tipo CRYO che raffreddano la zona) dove lo shock termico confonde l’ipotalamo, un concentrato di nuclei nervosi presente nel nostro cervello, e permette di lavorare liberamente e rapidamente sul punto dolente.
La scomparsa di questi trigger point attivi poterà nell’immediato dei benefici al paziente e permetterà al clinico di stabilire il trattamento più idoneo partendo da una situazione molto più confortevole per il paziente.